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Parco Adda Nord

Localizzazione: Lungo il corso dell’Adda da Lecco a Truccazzano.

Il parco dell’Adda Nord è un’area naturale protetta che comprende i territori di pianura attraversati dal fiume Adda, a valle del ramo lecchese del Lario e fino al comune di Truccazzano in provincia di Milano..

I Tre Corni dell’Adda a Paderno

In questa parte il fiume si snoda all’interno di un paesaggio dalle caratteristiche ambientali uniche.

Il parco venne istituito nel 1983, congiuntamente al Parco Adda Sud,  e ha una superficie di 5580 ettari.

Nell’ambito del parco sono presenti testimonianze interessanti di ingegneria idraulica del secolo XIX tra le quali il naviglio di Paderno, oggi in condizioni disastrose, e le chiuse di Leonardo a Trezzo.

Fra le opere di ingegneria civile è notevole il ponte di ferro di Paderno – Calusco, proposto recentemente all’UNESCO.

Per l’archeologia industriale un esempio di intervento urbanistico legato alla industrializzazione ottocentesca è il villaggio operaio di Crespi d’Adda, da anni riconosciuto come  patrimonio universale dell’UNESCO.

Notevoli anche le quattro storiche centrali idroelettriche sull’Adda: la Centrale idroelettrica Semenza a Calusco d’Adda (Bg), la Centrale Bertini e la Esterle entrambe a Porto di Cornate d’Adda (Mb) ed infine la Taccani a Trezzo sull’Adda(Mi).

La sede del parco si trova a Villa Gina a Concesa, frazione del comune di Trezzo.

Il territorio è percorso dal fiume Adda, creatosi in seguito al ritiro del ghiacciaio che nel quaternario scendeva dalle Alpi fino alla pianura.

Grazie ad esso oggi il parco si presenta come un sistema di terrazzi fluvio-glaciali.

Il territorio è composto da argille rosso-giallastre e da banchi di ceppo che sono stati erosi dallo scorrere del fiume e hanno creato alte pareti rocciose. I depositi di epoca più recente sono costituiti da materiale ghiaioso e sabbioso.

Tre sono gli ambienti che si possono ritrovare all’interno del parco: zone umide, ambienti boscosi e ambienti palustri.

Il territorio del parco presenta una serie di zone umide di grande importanza tra cui le più famose sono il canneto dell’isola della Torre e l’isolone del Serraglio, che insieme costituiscono una zona acquitrinosa sita presso Brivio e vasta 2,65 km2.

Queste zone umide sono i resti del vasto manto boscoso che fino al secolo scorso ricoprivano la Pianura Padana e che, a causa dell’attività umana di disboscamento, sono scomparse.

Il manto boscoso dove si trovano le specie arboree dal fusto alto come ontani neriplatanibetullepioppisalici e querce è dominato da ceduo.

Nelle aree paludose si trovano fiori d’acqua: la ninfea, il giglio selvatico giallo, il mughetto e fiori delle famiglie di veronica a spiga.

Nelle aree paludose si trovano le specie anfibie e volatili: la raganella, la rana temporaria dal colore brunasco e la rana verde, i cigni, le anatre, i germani reali, l’airone cinerino e le cornacchie grigie.

L’area umida più interessante è rappresentata dalla Palude di Brivio, che è un Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) grazie alla presenza di diversi habitat di tipo palustre che ospitano numerose specie di avifauna.

Le maggiori opere di ingegneria idraulica sono le chiuse di Leonardo, il ponte di Paderno d’Adda e il villaggio di Crespi d’Adda.

Da ricordare infine il traghetto di Leonardo tra Villa d’Adda e Imbersago.

Potenzialità

Svariate sono le possibilità in campo turistico anche per la presenza di una importante pista ciclabile che percorre il fiume sul suo lato di ponente.

Commenti

Il territorio del Parco incontra quello di Ecomuseo Martesana nel comune di Truccazzano.

Autore: La Valle dell’Adda
Datazione: 1983
Numero scheda catalogo heritage: