Fungo commestibile ma il gambo è da scartare. Conosciuto anche con il nome di Fungo delle Ninfe della montagna.
Il cappello del Gambasecca misura tra i 2 e i 6 cm di diametro.
Il colore è giallo rossastro e diventa col passare del tempo giallo nocciola oppure biancastro se il tempo è asciutto.
Invece se il tempo è umido diventa giallo nocciola o color cuoio.
La forma del cappello è emisferica per poi divenire campanulata e piana nei funghi più maturi.
Le lamelle sono di un bianco sporco che diventa poi di un colore simile a quello del cappello, ossia nocciola giallo.
Il gambo misura dai 4 ai 10 cm di altezza e fino a mezzo centimetro di larghezza.
Di solito è cilindrico e da giovane è ricoperto da una villosità bianca.
Il profumo della carne del fungo gambasecca è caratteristico.
Infatti il piacevole profumo di mandorle che emana è prodotto dal fungo durante la sua maturazione e proviene dalla piccolissima quantità di acido cianidrico che contiene e che non compromette la commestibilità del fungo.
Lo si trova a tutte le altitudini e in gruppi di numerosi individui che spesso si trovano ordinati in cerchi.
I cerchi sono il motivo del nominativo “fungo delle ninfee della montagna” e sono dei cerchi delle streghe con un diametro fino anche a 8 metri.
Il fungo “gambasecca” compare in primavera e inizia la sua crescita per tutta la stagione fino all’autunno inoltrato.
Criticità
Il fatto che il fungo Gambasecca somigli ad altre funghi più o meno tossici ha creato non pochi problemi. Non solo il fatto di mischiare qualche fungo tossico tra quelli commestibili è tuttora causa di avvelenamenti, ma anche il fatto che molti raccoglitori prendono i gambasecca sui bordi delle strade in zone inquinate.