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Ailanto (Ailanthus altissima)

Ambiente: Terreni incolti o disturbati, scarpate, bordi delle ferrovie, delle strade e dei torrenti
   Nomi volgari dialetti: Ailanto, Albero del Paradiso, Sommacco falso, Sommacco americano

Albero importato dalla Cina per allevare un bruco nel tentativo fallito di trovare una alternativa alla seta classica e diventato infestante.

Immagine

Foto 1 – Pianta nel periodo estivo, infiorescenza e frutti

Foto 2 – Particolarità della pianta

Descrizione

L’ailanto presenta un tronco dritto, corteccia grigia liscia. La chioma ha la forma di una cupola, leggera ed espansa. La chioma ha forma di cupola, leggera ed espansa.

Altezza 15 m. circa, arboreo,  diam. fiore 5-7 mm, colore fiore verde-giallastro.

Fiorisce da maggio a luglio.

Fiori a 5 petali.

Albero deciduo di rapida crescita, a ramificazione espansa.

I fiori a 5 petali sono raccolti in grandi infiorescenze a pannocchia lunghe anche oltre 40 cm  e separate in fiori maschili e femminili.

L’ailanto è una pianta dioica, cioè con fiori unisessuali, ma su piante diverse: ci sono quindi piante maschio e piante femmine.

Le foglie sono alterne, imparipennate, picciolate, lunghe 40-60 cm, glabre, verde-scure e lucenti, con segmenti muniti di una ghiandola scura ad odore sgradevole se stropicciata.

I frutti sono sàmare riunite in mazzi e posseggono il seme al centro di una lunga ala ritorta. Rimangono sulla pianta per tutto l’inverno. Hanno un colore rossastro.

E’ una pianta neofita invasiva, spesso infestante a scapito delle specie indigene per effetto allelopatico (competizione chimica), ma con fiori odorosissimi.

Specie dell’Asia centro-meridionale, è presente su tutto il territorio nazionale.

Non è una pianta molto longeva: difficilmente supera i 100 anni.

Fu introdotta in Italia nel 1760 per la coltivazione come pianta ospite di un bombice (Samia cynthia), il cui bozzolo forniva una specie di seta, in alternativa a quello del baco da seta, minacciato da funghi parassiti. Fallito questo tentativo, la pianta rimase e per la sua adattabilità si naturalizzò e si diffuse ovunque in Italia anche perché veniva coltivata per scopi ornamentali e per rimboschimento.

Criticità

– Pianta officinale tossica. Il contatto con le foglie e i fiori può provocare irritazioni cutanee e dermatiti allergiche.

– Tentare di eliminare la pianta è molto difficile: si possono estirpare solo le giovani piantine e impedire la fruttificazione nelle piante femmine. Il taglio invece si rivela controproducente perché stimola la pianta a ricacciare.

Criticità

– Pianta officinale tossica. Il contatto con le foglie e i fiori può provocare irritazioni cutanee e dermatiti allergiche.

– Tentare di eliminare la pianta è molto difficile: si possono estirpare solo le giovani piantine e impedire la fruttificazione nelle piante femmine. Il taglio invece si rivela controproducente perché stimola la pianta a ricacciare.

Utilizzi

Se da una parte è considerata infestante, dall’altra è coltivata perché decorativa e utile per le grandi proprietà di assorbimento di inquinanti.

Le foglie vengono utilizzate nell’industria cartaria e per dare un colorante giallo alla lana.

Bibliografia

Wikipedia, www.actaplantarum.org, Altervista, http://dryades.units.it (università di Trieste)

www.arpalombardia.it/  , “Via per via – Gli alberi di Milano” di F. Gianni – Ed. Il mondo positivo – 1987

Autore: Foto 1 – F. Gianni “Via per via gli alberi di Milano” – Ed. Il mondo positivo (1987) Foto 2 – dryades.units.it 
Numero scheda catalogo heritage: