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Topo selvatico (Apodemus sylvaticus )

Localizzazione: Siepi e aree boschive, qualsiasi biotopo biotopo  che comprenda anche una rada copertura vegetale, dal livello del mare al limite superiore della vegetazione boschiva, zone rurali o pinete, anche nelle immediate vicinanze delle abitazioni o all’interno di esse.

Il topo selvatico è un  mammifero roditore della famiglia dei Muridi

Il topo selvatico è lungo, testa e corpo, quasi 9 cm, cui si somma la coda, che è pressappoco della stessa lunghezza; pesa circa 18 g.

Il pelo è marrone-brunastro chiaro con parti ventrali e zampe bianche; a volte è presente sia sui fianchi che sul petto una macchia gialla.

Gli occhi sono grandi e neri, le orecchie arrotondate, le zampe posteriori nettamente più lunghe di quelle anteriori.

Si tratta di animali perlopiù notturni, anche se non è raro vederli anche in pieno giorno. Si dice che vivano in colonie a base familiare: esso tende infatti a formare gruppi familiari, ciascuno dei quali delimita un proprio territorio che ha un’estensione media di 1000 m2.
Nell’ambito del proprio territorio, i topi selvatici realizzano dei tunnel
 al di sotto dello strato di foglie morte che copre il terreno oltre che complicati sistemi di gallerie sotterranee che sboccano all’esterno con aperture del diametro di circa 4 cm.

Tali gallerie solitamente convergono in nidi sotterranei che vengono foderati con erbe finemente triturate: essi vengono utilizzati sia per dormire che come nursery. Oltre ai nidi sotterranei, questi animali possono utilizzare, sia per dormirvi che come dispensa, anche nidi abbandonati di uccelli, situati a volte anche a considerevoli altezze dal suolo.

Per muoversi velocemente, i topi selvatici saltano spesso alla maniera dei canguri anche se, a differenza di questi, lo fanno appoggiando tutte e quattro le zampe sul terreno ad ogni salto, che può superare facilmente il metro di lunghezza.

La dieta di questi topi è composta principalmente di semicerealighiandenocifruttagemmefunghiinsetti e anche di lumache.

Caratteristica comune di questi topi è quella di fare incetta di cibo, di qualsiasi genere, non appena questo diventa disponibile, sia che si tratti di nocciole che di ghiande o di vari tipi di bacche.

La riproduzione ha inizio in marzo e prosegue fino ad ottobre, e anche durante l’inverno se questo è mite. Le punte massime però si hanno in luglio ed agosto. Dopo un periodo di gestazione di 25-26 giorni, la femmina partorisce fino a 6 piccoli, ciechi, che dopo 16 giorni sono già pronti per lasciare il nido e a 21 giorni sono svezzati.

Ogni femmina può avere cinque nidiate l’anno ed i piccoli cominciano a riprodursi quando hanno appena cinque mesi.

Vari sono i mammiferi e gli uccelli che si nutrono di questi topi, da varie specie di civette a donnoleermellinivolpi ed altri carnivori di medie e piccole dimensioni; anche i corvi mangiatori di carogne non disdegnano la loro carne.

Bibliografia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: Pethan
Numero scheda catalogo heritage: