Menu Chiudi

Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus)

Localizzazione: Fiumi, stagni ed in genere sorgenti permanenti d’acqua dal livello del mare alla media collina

Il ratto marrone, noto anche come ratto norvegese, ratto grigio, ratto delle chiaviche o pantegana è un mammifero roditore della famiglia dei Muridi.

È la specie più comune e diffusa di Rattus, presente praticamente in tutto il mondo; in Europa ha soppiantato il preesistente ratto nero (R. rattus) fra la fine del Medioevo e la Rivoluzione industriale.

Il ratto predilige ambienti ad antropizzazione forte e permanente, colonizzando le fognature (da cui il nome di “ratto delle chiaviche”, in contrapposizione al ratto dei tetti che predilige aree asciutte), le discariche ed in generale le zone dove vi è una forte dispersione di cibo e una scarsa igiene.

Può misurare fino 40 cm, di cui poco meno della metà spettano alla coda, per un peso medio di 350 g., alcuni esemplari di eccezionale grandezza raggiungono il chilogrammo di peso.

Il pelo è corto ed ispido ed ha un colore che va dal grigiastro al bruno, con brizzolature nere o bianche sul dorso: verso il ventre, il colore tende a divenire man mano più chiaro, fino a sfumare addirittura nel bianco sul basso ventre.

Il corpo è di forma piriforme, con quarto posteriore arrotondato e testa di forma squadrata.

Le zampe sono glabre e di colore grigio-rosato, con le posteriori più lunghe e forti rispetto a quelle anteriori: queste ultime vengono utilizzate per afferrare il cibo e portarlo alla bocca, nella quale trovano sede gli aguzzi incisivi ricoperti da smalto di colore giallastro. Le orecchie hanno forma triangolare e sono più piccole rispetto a quelle dei congeneri; gli occhi dell’animale sono a capocchia di spillo e di colore nero.

La coda, anch’essa glabra ma ricoperta di scaglie, è grigiastra, piuttosto larga alla radice ma tende ad assottigliarsi man mano che si procede verso la parte finale.

Si tratta di animali attivi principalmente durante la notte, mentre durante il giorno essi dormono in nidi posti in un anfratto ampliato scavando con le zampe anteriori ed i denti e reso più confortevole con un’imbottitura di erbe, carta, plastica ed altro materiale. I nidi sono molto complessi e comprendono numerose camere.

I ratti sono in grado di percepire gli ultrasuoni e, pur avendo una vista piuttosto debole, sono in grado di percepire alcune frequenze dell’ultravioletto.

Si tratta di animali tendenzialmente onnivori, che preferiscono nutrirsi di carne quando se ne presenti l’occasione: gli esemplari che vivono in aree urbane si nutrono principalmente di scarti. 

In condizioni favorevoli, i ratti grigi possono riprodursi durante tutto l’arco dell’anno, arrivando in media a dare sette nidiate l’anno per ciascuna femmina.

La gestazione dura fino a 24 giorni, al termine dei quali vengono dati alla luce da tre a quindici cuccioli del peso di 6 g ciascuno, ciechi, sordi e nudi: essi sono tuttavia in grado di emettere ultrasuoni per sollecitare la madre a stare attenta nel muoversi o a dar loro la poppata.

La vita media del ratto in natura è di due anni.

Bibliografia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: Reg McKenna
Numero scheda catalogo heritage: