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Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus)

Localizzazione: Fenditure nei muri, sottotetti, buchi negli alberi, grotte. 

I chirotteri, comunemente chiamati pipistrelli, sono una delle specie di mammiferi terrestri più numerose sulla Terra.

Sono molto evoluti e possiedono caratteristiche uniche, prima tra tutte la capacità di volare, grazie ad una “mano” che l’evoluzione ha portato ad essere un’ala perfetta.

Si muovono e cacciano al buio, grazie ad un sistema chiamato eco-localizzazione. Questo “sesto senso” funziona come un vero e proprio sonar. Un pipistrello emette brevi ultrasuoni e ne ascolta l’eco di ritorno: attraverso l’analisi di questo ritorno, riesce a costruire un’immagine “sonora” di ciò che lo circonda. Ad esempio, in base al tempo che l’eco impiega a tornare, un pipistrello è in grado di stabilire a che distanza si trova la sua preda.

Possono volare a lungo perché sono provvisti di una membrana che congiunge gli arti anteriori con quelli posteriori e con la coda.

Per facilitare il volo, nel corso dell’evoluzione hanno “alleggerito” il corpo e in particolare gli arti posteriori. Le zampe, non hanno più la forza sufficiente per sostenere il peso dell’animale a terra, quindi quando si riposano stanno a testa in giù attaccandosi al soffitto con gli artigli posteriori senza alcuno sforzo.

Al mondo esistono circa 1200 specie di pipistrello.

In Italia sono note più di 30 specie di pipistrelli, che li rende l’ordine di mammiferi più abbondante nel nostro Paese; in Lombardia ne sono segnalate circa 27, tra cui il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), il Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), il Vespertilio di Daubenton/di Capaccinii (Myotis daubentonii/capaccinii) e il Pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii).

I pipistrelli si sono adattati a sfruttare moltissime risorse alimentari.

Alcuni si nutrono di polline e nettare, trasformandosi in veri e propri impollinatori, senza i quali molte piante non riuscirebbero a riprodursi e andrebbero incontro all’estinzione.

Alcune specie si nutrono di frutta e aiutano quindi a disperdere i semi delle piante ingerite attraverso i loro escrementi.

Altre sono carnivore: si nutrono ad esempio di piccoli mammiferi, rane, piccoli uccelli o pesci che catturano al volo.

Ci sono poi pipistrelli, molto diffusi in Europa, che si nutrono di insetti, anche di quelli dannosi per l’agricoltura o fastidiosi per l’uomo: svolgono pertanto la funzione di insetticidi naturali!

Un pipistrello, in una sola notte, è in grado di mangiare tra i 50 e i 10.000 insetti. Le prede principali sono Lepidotteri (soprattutto falene) e Ditteri (zanzare e moscerini), ma possono predare anche molti altri Artropodi come formiche, termiti, effimere, blatte, scarafaggi, ragni e scorpioni.

In Italia sono protetti proprio per questo loro grande lavoro.

I pipistrelli italiani hanno necessità di utilizzare differenti “siti rifugio” per la delicata fase estiva di allevamento dei piccoli e per il letargo invernale.

Criticità

Inseriti tra le specie protette già nel 1939, oggi sono tutelati dalla normativa nazionale e dalle Direttive Comunitarie che ne sanciscono la rigorosa tutela, vietandone non solo l’uccisione, la cattura e la detenzione, ma anche l’alterazione dei loro rifugi. Negli ultimi decenni si è osservata una forte diminuzione dei pipistrelli, dovuta a cause riconducibili nella maggior parte dei casi all’attività umana sull’ambiente: degrado dei boschi e taglio dei vecchi alberi, riduzione di siepi e delle zone umide, disturbo nelle grotte, diminuzione degli insetti dovuti all’uso di pesticidi.

Bibliografia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: www.biodiversità.lombardia.it
Numero scheda catalogo heritage: