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Luccio  (Esox lucius)

Ambiente: Fiumi, canali e laghi

Il luccio è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia Esocidae. E’ caratterizzato dalla bocca a “becco d’anatra”, dotata di robusti e acuminati denti.

Il luccio è un utile e prezioso equilibratore naturale. Nella sua dieta preferisce selezionare prede morte o deboli o malate, inibendo anche l’eccessiva prolificità di altri pesci, i quali, sviluppandosi in numero eccessivo, potrebbero modificare l’equilibrio di alcuni ambienti.

Può raggiungere 1,40 m di lunghezza e superare i 20 kg di peso (sono stati catturati esemplari di quasi 30 kg). La crescita e le dimensioni finali sono piuttosto variabili in relazione all’alimentazione e alla temperatura dell’acqua. In genere raggiunge i 20 cm durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine. Il luccio ha la particolarità singolare di avere più di 600 denti molto affilati sull’esoscheletro, più quelli che ha sulla lingua.

Oltre che dalla bocca di grosse dimensioni, fornita di file di denti uncinati per meglio trattenere le prede una volta catturate, il luccio è caratterizzato da una testa piuttosto grande rispetto al corpo, di forma allungata e schiacciata . La colorazione varia a seconda dell’habitat e della colorazione dell’acqua: ventre bianco giallastro, dorso verde-bruno maculato scuro. La forma corporale è influenzata dalla corrente delle acque in cui vive: nelle acque in cui siano presenti correnti assume una fisionomia allungata, nelle acque ferme presenta un corpo più tozzo.

Le femmine, che raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni di età, depongono le uova all’inizio della stagione primaverile in zone ricche di vegetazione; esse aderiscono alle piante acquatiche fino alla schiusa, quando le larve permangono attaccate agli steli vegetali per mezzo di un organo adesivo del capo e in pochi giorni assorbono completamente il sacco vitellino.

È un predatore di altri pesci, caccia restando immobile fra le piante acquatiche in attesa che la preda si avvicini, in assenza di prede consone non disdegna rane, piccoli mammiferi, giovani uccelli acquatici e il cannibalismo.

Bibliografia

Wikipedia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: Georg Mittenecker (Wikipedia)
Numero scheda catalogo heritage: