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Lepre comune (Lepus europaeus)

Ambiente: Pianura, zone collinari e montane.

È un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori, particolarità che, insieme al potente retrotreno, gli conferisce la velocità e l’abilità di un grande corridore e saltatore. 

 Il corpo della lepre ha una lunghezza che varia tra i 40 e 70 cm (oltre a circa 8 cm di coda), e un peso che si attesta tra 1,5 e 5 kg: tali misure ne fanno il leporide vivente di maggiori dimensioni.

Il corpo é ricoperto di pelo color fulvo-grigiastro frammisto con nero sul dorso, più rossiccio sul collo, sulle spalle, sui fianchi.
Le lunghe orecchie hanno la punta nera e sono fulvo pallide; nera è pure la parte superiore della coda, che inferiormente e ai lati é bianca; arti posteriori più lunghi degli anteriori.
E’ diffusa in tutta l’Europa continentale (ad eccezione della Penisola Iberica, Sardegna e isole Baleari), in Transcaucasia, Asia Minore, Siria, Palestina e Iraq.
E’ stata introdotta con successo in Estremo Oriente, Sudamerica, Nordamerica, Nuova Zelanda.

Vive sia in pianura che in zone collinari-montane, si nutre di tutti i tipi di vegetali.
La riproduzione avviene da gennaio a settembre, dopo una gestazione di 41/42 giorni. I cuccioli vanno da 2 a 6 per 2/3 cucciolate l’anno.
Longevità media di 5/8 anni se non fosse per la caccia accanita.

Essendo un animale cacciabile ai sensi della legge 157/92 in molte aree viene liberata annualmente dalle stesse organizzazioni dei cacciatori.

È un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori, particolarità che, insieme al potente retrotreno, gli conferisce la velocità e l’abilità di un grande corridore e saltatore.

Il muso è caratterizzato da due grandi occhi gialli e lunghe vibrisse bianche. Gli occhi sono posti ai lati del capo e questa posizione consente all’animale di avere un campo visivo molto ampio, una visone di quasi 360° gradi anche se la sua vista è modesta.

Il senso dell’udito è particolarmente sviluppato: la mobilità degli ampi padiglioni auricolari gli permette di percepire e localizzare rumori anche minimi.

Il pelo ha una colorazione fulva che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro. Le orecchie gigantesche (sono lunghe circa 15 cm) hanno la punta nera, mentre la coda a fiocco è bianca con un pennacchio nero all’estremità. Sulla testa sono assenti le caratteristiche brizzolature nere che abbondano invece sul dorso, mentre attorno agli occhi è presente un cerchio bruno. D’inverno la colorazione del pelo tende ad assumere tonalità più vicine al grigio.

La lepre è un animale dalle abitudini crepuscolari e notturne; può però essere osservata anche di giorno, sia pure piuttosto di rado e nei luoghi poco disturbati o in giorni particolarmente nuvolosi. A differenza dei conigli, la lepre non scava tane in profondità, ma si rifugia in anfratti naturali o in buche superficiali del terreno, profonde al massimo una ventina di centimetri. In queste buche si accoccola mimetizzandosi perfettamente col terreno circostante, grazie al mantello altamente mimetico.

È un animale molto timido e cauto dai sensi assai sviluppati. Quando si accorge di essere in pericolo, non scappa immediatamente (rischiando di attrarre l’attenzione), bensì tende a congelare i propri movimenti e a rimanere perfettamente immobile nell’intento di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Se necessario, esce allo scoperto con un balzo (fino a 1,5 m in altezza e 2,5 m in lunghezza) e inizia una fuga che spesso avviene in direzione zigzagante per confondere le idee all’assalitore e disperdere le tracce. Durante la corsa può raggiungere i 60 km orari

Ha una dieta esclusivamente erbivora. In estate comprende piante erbacee, frutti, e funghi; in inverno erbe secche e cortecce di alberi ed arbusti. Come tutti i lagomorfi, la lepre comune ha una doppia digestione del cibo, atta ad estrarre il maggior quantitativo possibile di energia da una dieta erbivora. Dopo aver ingerito il cibo lo espelle sotto forma di feci molli, di colore verdastro e consistenza gelatinosa, che vengono nuovamente ingerite e ridigerite, per poi venire espulse come feci dure, di colore scuro.

Bibliografia

Wikipedia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: Wikipedia
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