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Anguilla (Anguilla anguilla)

Localizzazione: Fiumi, laghi, canali, acque salmastre

L’anguilla o anguilla europea, è un pesce della famiglia Anguillidae. In alcune regioni italiane la femmina di grandi dimensioni (lunghe fino a un metro e mezzo) viene chiamata capitone mentre il maschio, molto più piccolo (40–60 cm), prende il nome di buratello.

È una specie diffusa nelle acque dolci, salmastre e marine dell’Atlantico e del mar Mediterraneo.

In genere popola ambienti a corrente debole o assente, ma non si può escludere di trovarla in acque anche molto mosse. I maschi stazionano spesso in acque salmastre, senza risalire i fiumi come invece fanno regolarmente le femmine.

Presenta un corpo allungato, subcilindrico, serpentiforme; la pinna dorsale, di modesta altezza, è allungata fino a unirsi alle pinne caudale ed anale. La pinna anale è più lunga della dorsale. La mandibola è più sporgente della mascella, l’occhio è piccolo.

Il colore cambia con le fasi vitali: bruno sul dorso e giallastro ventralmente per gli animali che vivono in acque dolci e nero sopra ed argentato sotto per quelli che risiedono in mare o che si apprestano ad effettuare la lunga migrazione.

La femmina può raggiungere i 3 kg di peso.

Si tratta di un migratore che discende la corrente, ed il suo ciclo riproduttivo, straordinariamente complesso, è noto da poco tempo.

Tutte le anguille nascono nel mar dei Sargassi, posto noto dove avviene la riproduzione di tale specie.

La migrazione degli esemplari sessualmente maturi inizia dalle acque dolci o salmastre dove questi pesci risiedono, in autunno. L’istinto riproduttivo è talmente forte che le anguille che vivono in laghi o stagni chiusi non esitano ad uscire dall’acqua ed a raggiungere il fiume o il mare strisciando come serpenti; questo avviene durante la notte, soprattutto in condizioni di pioggia o di erba bagnata dalla rugiada notturna (che consente ai pesci in migrazione di evitare la disidratazione) e di assenza di luna.

In mare subiscono notevoli variazioni come l’aumento di dimensioni degli occhi (si suppone che la migrazione avvenga ad alte profondità, dove la luce è poca) e la degenerazione dell’apparato digerente (l’anguilla in migrazione smette di nutrirsi). Attraverso itinerari poco noti questi pesci, che non sono di certo forti nuotatori, raggiungono l’area dell’Oceano Atlantico in cui avviene la deposizione, effettuata la quale muoiono.

Alla schiusa dell’uovo il giovane (che ha una caratteristica forma fogliforme e che prende il nome di leptocefalo) compie il viaggio verso l’Europa (ma non nell’esatto luogo da dove proveniva la madre, come i salmoni) impiegando circa 3 anni per effettuare tutto il viaggio ed arrivando allo stadio di “ceca”.

Si nutre di animali, sia vivi sia morti. Caccia la notte o quando l’acqua è molto torbida, anche in condizioni di piena, affidandosi prevalentemente all’olfatto.

Criticità

L’anguilla è registrata come “In pericolo critico” dalla Lista Rossa IUCN, che è il gradino immediatamente precedente l’estinzione in natura. Non si dimentichi che, a causa del peculiare ciclo riproduttivo, questa specie non è allevabile in cattività per ripopolamenti se non catturando i giovani al loro ritorno dalla migrazione. Le principali cause della rarefazione non stanno nell’inquinamento (a cui l’anguilla è poco sensibile) ma nell’eccessivo sforzo di pesca, sia degli adulti che del novellame a scopo di ripopolamento delle valli da pesca.

Bibliografia

Wikipedia

Agraria.org/Fauna selvatica

Autore: GerardM (Wikipedia)
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