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Roggia Crosina

Localizzazione: Da Cassano d’Adda a Gessate

La Roggia Crosina, già roggia Molinara e roggia Croce, ha origine nelle adiacenze del Ponte della Sansona a Groppello (frazione di Cassano), sfiora la vecchia Cascina Draga, attraversa Inzago a nord, dove è parzialmente tombinata,  e termina a Gessate incrociando verso la fine del suo percorso il Torrente Trobbia con cui condivide il regime d’acque.

La roggia Crosina a Inzago presso il lavatoio di via Fumagalli

Le origini della Roggia Crosina che in passato ha rappresentato una sorta di fossato medievale, sono antiche: risalgono, infatti, agli ultimi decenni del XV secolo ed il suo completamento, vale a dire come oggi si presenta il tracciato, è avvenuto in tempi e modi diversi.

Un interessante documento della seconda metà del Settecento fornisce importanti notizie sulla storia della Roggia.

Veniamo anzitutto a sapere che la Crosina è nata some “Roggia Molinara’; cioè progettata per fornire energia idraulica ad un mulino installato in Inzago sul finire del 1400, probabilmente tra l’attuale vicolo Casabella ed il naviglio

Sul finire del XV secolo, il tracciato della Roggia Molinara fu prolungato fino al territorio di Gessate.

La connessione della Roggia per Gessate alla Roggia Molinara, può essere ipotizzata nel tratto della Roggia Crosina oggi visibile in fondo al Vicolo Casabella.

Nel corso del Cinquecento fu introdotta, allo scopo di regolamentare l’uso dell’acqua della Crosina, una “ruota irrigua”: durante i cinque giomi di tale “ruota irrigua”, dalla Roggia Crosina erano pure derivate otto once che, mediante l’alveo della vecchia Roggia Molinara, alimentavano il mulino Piola e quindi scaricavano nel Naviglio.

La Roggia Crosina ha pure svolto, nel corso dei secoli, un importante ruolo di pubblica utilità, sia per i lavatoi dislocati lungo il suo tracciato, sia per

l’irrigazione d’orti e giardini.

Da non dimenticare l’utilizzo delle sue acque anche per la Filanda Viscardi, sita dove ora c’è il Cinema Giglio.

Nei primi anni Sessanta del ‘900 erano ancora visibili, nell’area oggi interessata da Via Brambilla e dalla posta, i tracciati delle rogge che un tempo consentivano l’irrigazione dei giardini dell’antico Palazzo Moneta e di Villa Del Maino.

All’interno dell’abitato poi tutti i cortili lambiti dalla Roggia disponevano di un lavatoio il cui utilizzo era pure consentito, dai residenti, anche alle massaie del vicinato.

Un primo lavatoio era ubicato in Via Marchese Secco d’Aragona, angolo Via Pacinotti.

Due lavatoi pubblici si trovavano (e si trovano ancora oggi) in Via Cantone Pelato (oggi Via Fumagalli) ed in Via Pilastrello.

Le pietre di quei lavatoi coperti erano collocate su due diversi livelli; ciò consentiva l’accesso anche in caso di piena della Roggia.

Una curiosità era costituita da alcuni anelli di ferro fissati nei muri dei lavatoi. Ad essi le lavandaie legavano, dopo l’utilizzo, ” i barilott” (una specie di inginocchiatoio di legno), per impedire che eventuali ed improvvise piene della Roggia li trascinassero via.

In una mappa del 1826, tali lavatoi pubblici sono indicati come: “Guadi Comunali alla Roggia Crosina”.

Ancora oggi la Roggia Crosina irriga il giardino di Villa Brambilla di Civesio e alcuni campi tra Inzago ovest e Gessate.

Autore: Benigno Calvi
Datazione: Secolo XV
Numero scheda catalogo heritage: