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Naviglio Martesana

Localizzazione: Gorgonzola

Rilevazione aerea del Naviglio a Gorgonzola

Veduta aerea di Gorgonzola dalla quale si evince il particolare tracciato ad anse del Naviglio, che divide in due la città

 

Fino alla fine dell’800, periodo in cui si avviò la costruzione del canale Villoresi, il Naviglio Martesana costituiva la linea di demarcazione tra due aree profondamente diverse da un punto di vista geologico: la pianura asciutta a nord e quella irrigua a sud. A Gorgonzola è presente un’opera idraulica definita “tomba” del Molgora, ossia un sifone attraverso il quale le acque del torrente Molgora, provenienti da nord, sottopassano perpendicolarmente il tracciato del Naviglio.

 

Note

Molteplici e complessi furono gli effetti dell’attivazione del naviglio per Gorgonzola: innanzitutto il suo aspetto urbanistico, fortemente caratterizzato dalla profonda ansa del canale, che interrompe il corso rettilineo per ricalcare l’antico fossato di cerchia del borgo medioevale, adeguatamente allargato e incassato tra sponde costruite con blocchi di ceppo dell’Adda. La sciostra, ossia l’attracco dei natanti, venne aperto subito dopo il ponte a

occidentale, poi detto di Milano, conferendo alle corti limitrofe un carattere prettamente mercantile. La strada alzaia, destinata al traino a ritroso dei barconi, costituì una notevole alternativa alla strada principale che attraversava l’abitato. Le aree toccate dal naviglio crebbero di valore e accolsero le residenze dei principale proprietari terrieri, primi fra tutti i Serbelloni.

Il canale è attraversato da quattro ponti (ponte di Sant’Agata anno 1874 progetto ing. Zucconi; ponte di Milano 1854 progetto ing. Carlo Caini e Antonio Mussi; ponte di Cadrigo anno 1938 progetto ingegneri Luigi, Fabio e Giuseppe Bellavita; ponte strallato di via Bellini anno 2001 progetto ing. Gianmauro Novaresi) e cinque passerelle pedonali. Per lunghi tratti conserva il parapetto settecentesco in granito e le bitte per legare le barche. Sono ancora visibile tredici lavatoi. Le bocche di derivazione regolate da chiuse sono otto (Orobona, Cascina Vecchia, Castigliona, Mirabella, Mantegazza, Bescapera, Serbellona Nuova, Bettina). Un unicum presente solo a Gorgonzola è il ponte sospeso in legno, di incerta datazione, che permetteva l’accesso a villa Serbelloni dall’approdo situato sulla sponda opposta del naviglio.

Negli anni sessanta dello scorso secolo il Naviglio Martesana fu declassato da canale navigabile a canale irriguo.

 

 

Potenzialità

La ripresa della navigabilità a scopo sportivo e turistico costituirebbe una forte attrattiva e occasione di sviluppo economico e commerciale.

 

Criticità

La presenza di quattro passerelle a raso, costruite negli anni Sessanta del XX secolo, e del ponte in fondo alla via Trieste rendono impossibile la ripresa della navigazione.

Il vincolo paesaggistico, in vigore dal 1998, spesso non viene rispettato.

 

Commenti

Le acque del naviglio, ora deserte e silenziose, fino ala fine dell’ 800 si presentavano giorno e notte animati di barconi, barche mezzane e borcelli che trasportavano dall’Adda a Mlano materiali da costruzione, carbone, manufatti, prodotti agricoli, bestiame e passeggeri.

Nel viaggio di ritorno, le barche erano tirate dai cavalli lungo la strada Alzaia e cio impediva il trasporto di carichi troppo pesanti.

Fino all’avvento della strada ferrata, il naviglio costituiva la via di comunicazione più rapida, sicura ed economica: in 7 ore si andava da Milano a Gorgonzola, mentre ne servivano 18 per arrivare fino a Trezzo.

 

Tra i migliori piloti, volgarmente detti “paroni”, che presero a guidare le barche sui navigli della Martesana e di Paderno vanno citati gli Apostolo di Gorgonzola (da Damiano Muoni, Milano 1866, “Melzo, Gorgonzola e loro dintorni”).

 

Bibliografia

Cinquecento anni di naviglio Martesana, a cura di C. Tangari, Novate Mi. 1998

 

E. Bricchetti, Guida al Naviglio Piccolo del Martesana, Milano 1998

 

Autore: Bertola da Novate e altri ingegneri ducali.  
Datazione: Iniziato nel 1457 e completato nel 1497  
Numero scheda catalogo heritage: