Il dislivello che i barconi dovevano superare tra l’incile di Trezzo e la conca di Gorla era di 27 metri; la prima conca di navigazione fu edificata nel 1468 a Gorla, una seconda nel 1469 a Cernusco Asinario e una terza tra il 1474 e il 1480 alla Cassina de’ Pom.
Foto 1 – vista della Cassina a nord
Foto 2 – vista sud
Quest’ultima più che una conca era una diga terminale del naviglio, finalizzata a tenere alto il livello dell’acqua nell’ultimo tratto tra Gorla e la conca stessa, onde consentire la navigazione che ivi terminava.
Con i lavori di approfondimento e di scavo del naviglio voluto da Ludovico Maria Sforza a fine secolo XV e il proseguimento del canale fino alla città con l’immissione delle sue acque nel fossato interno, la conca della Cassina de’ Pom assunse la funzione di edificio per far superare ai barchetti il dislivello.
Dopo l’abbattimento della conca di Cernusco (1521) e di Gorla (1533-35), onde eliminare gli ostacoli che si frapponevano alla navigazione e velocizzarla di conseguenza, la conca della Cassina de’ Pom, alta 1,82 metri, restò l’unica conca del naviglio della Martesana fino agli anni ’30 del XX secolo allorchè il Genio Civile decise la costruzione delle conche di Groppello, Inzago e Villa Fornaci (Bellinzago Lombardo).
Bibliografia
(Fabrizio Alemani, La navigabilità del naviglio della Martesana 1468 – 1573, In Storia in Martesana, n.10, 2016 – Conche sul naviglio della Martesana (1468-1632)”, Archivio Storico Lombardo, 2016).