Pur essendo un semplice oratorio da costruire in una cascina, si trattava di una committenza di prestigio, in quanto la richiesta proveniva direttamente dalla famiglia Gallerani.
L’oratorio della Madonna assunta inserito nella struttura architettonica della cascina Graziosa
Dell’oratorio dell’Assunta presso la cascina Graziosa si conosce con precisione sia la data di fondazione: il 1715; sia l’architetto incaricato del progetto e della sua realizzazione: Carlo Federico Pietrasanta, ingegnere e architetto collegiato di Milano.
Per quanto riguarda la tipologia architettonica, le linee generali del progetto furono quelle dettate espressamente da San Carlo Borromeo per gli edifici religiosi e, in particolare, per gli oratori campestri.
La richiesta per erigere un edificio religioso venne fatta direttamente da Lodovico Gallerano alla Curia milanese, in quanto la cascina Graziosa è sempre stata di proprietà della famiglia Gallerani e seguirà le sorti ereditarie dei beni della nobile famiglia, estintasi nel corso del 1700.
Potenzialità
Si tratta di un edificio religioso facilmente raggiungibile lungo la strada che da Carugate conduce alla Baraggia di Brugherio. L’accesso all’oratorio prevede di superare, tramite un ponticello a raso delimitato da quattro colonnine in granito, il ramo della roggia Gallerana ancora operante con l’acqua fornita dal canale Villoresi
Criticità
Fino a qualche anno fa, nell’oratorio venivano ufficiate alcune funzioni religiose (Messe, rosari e Benedizioni eucaristiche) durante il mese di Maggio. Al momento, purtroppo, l’oratorio non è più agibile e rimane sempre chiuso
Azioni suggerite
Chiedere informazioni ai proprietari in merito a eventuali progetti di restauro
Bibliografia
Il paese di Carugate; A. Tornaghi; BCC di Carugate; 2006
Carugate – Un territorio e le sue dimore storiche; Elisabetta Ferrario Mezzadri; CRA di Carugate; 1992
Commenti
Data la sua posizione in aperta campagna, l’oratorio costituiva una meta irrinunciabile per i Carugatesi devoti, durante le serate del mese mariano. La situazione attuale è vissuta un po’ come una rinuncia forzata alle consuetudini tramandate di generazione in generazione