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Inzago – Villa Cornaggia Medici

Localizzazione: Via Piola, 18 – Inzago

La villa, sita in via Piola a Inzago, dopo numerosi passaggi di proprietà è stata acquisita dal Comune che la sta utilizzando sia ad uso abitazione sia ad uso uffici. Il giardino è ora annesso alla Civica Biblioteca ed al Centro culturale De Andrè.

Immagine

Foto 1: facciata di levante

Foto 2: facciata sud

Foto 3: entrata al giardino da via Piola

Foto 4: particolare di dipinto interno

Foto 5 e 6: blasoni delle famiglie Cornaggia Medici e Cavazzi della Somaglia

Descrizione

I primi proprietari furono i Castelnovati, Giuseppe  fu medico personale del duca Filippo Visconti, Giovanni fu siniscalco e consigliere del duca Francesco e del figlio Galeazzo Maria Sforza, Bongaleazzo fu senatore ed ebbe l’investitura del feudo di Vailate; le generazioni successive ricopersero la carica di Giudice di Provisione di Milano.

Nel ‘600 le fortune economiche dei Castelnovati incominciarono a decadere nonostante i beni fossero legati a fedecommessi; si aggiunsero liti ereditarie e le prime alienazioni per far fronte a impegni quali il pagamento delle doti delle figlie.

Fu proprio con tale motivazione e per debiti pregressi che la casa da nobile e 153 pertiche furono vendute da Pompeo a Cesare Cipolla nel 1694, casa poi acquistata all’asta (1733) da Giuseppe Dell’Orto.

Giuseppe Dell’Orto era interessato ad acquistare i beni residuali ex Castelnovati passati agli Assandri in quanto confinanti con la propria casa per cui prestò in più riprese a Francesco Assandri  il danaro necessario alla causa con ipoteca su tali beni e riuscì successivamente a diventarne proprietario (1845) e aggregare un fondo di 430 pertiche.

Giuseppe è stato il primo a trasformare la villa che oggi ha un’impronta ottocentesca, dovuta all’intervento del nipote Domenico Dell’Orto (1778-1838), sposato con (1797) Luigia Seregni, cassanese il cui padre era proprietario della cascina Regolé lungo il naviglio.

L’originale casa da nobile settecentesca lungo la pubblica strada fu ristrutturata di pari passo con l’espansione della proprietà fondiaria.

Da un confronto tra le planimetrie catastali emerge la costruzione del corpo ortogonale alla strada che costituisce oggi il cuore della villa.

Tra il 1850 e il 1860 l’isolato subì un notevole incremento di volumetria con costruzioni lungo le strade per cui i giardini e orti si nascondono all’interno dell’isolato.

Alla morte di Domenico il fondo di Inzago fu assegnato al figlio Agostino.

La moglie Rosalia Dassi († 1857) restata presto vedova fece realizzare interventi edilizi in luogo di una vecchia scuderia.

I beni di Inzago furono ereditati dalla figlia Giovannina, detta Gina, che sposò l’avvocato cavalier Tullio Maestri Appiani d’Aragona assassinato con un colpo di forcone nel ventre dal suo cocchiere a Milano nel 1867; la moglie, allora diciassettenne, era incinta di sette mesi; alla figlia venne dato il nome del padre.

Tullia Maestri Appiani d’Aragona (1867-1913) si sposò con il marchese Gerolamo Cornaggia Medici (1856-1928); molto religiosa lasciò un diario in cui a tratti si parla d’Inzago

Alla morte di Tullia la villa fu ereditata dal figlio Giovanni Maria (1899-1979), detto Gino; molto legato agli ambienti dell’Azione Cattolica, partecipò alla Grande guerra durante la quale si distinse tanto da essere decorato con medaglia di bronzo al valor militare; si diede alla politica nell’ambito del Partito Popolare, fu giornalista e divenne senatore nel 1952.

Gino Cornaggia, senza figli, cedette la villa al Comune; furono create diverse unità immobiliari poi date in locazione; i locali al piano terra furono utilizzati come prima sede della Biblioteca Comunale e successivamente dal Comando dei Vigili Urbani.

I contigui edifici rurali furono abbattuti e vennero costruite delle case popolari e una palestra; il giardino fu accorpato quasi totalmente alle contigue scuole elementari, ora Centro De Andrè.

Attualmente la villa si presenta fortemente degradata per incuria e per le scelte urbanistiche che hanno minato l’unitarietà del complesso originale.

Note

Nel corso del 2023 è partito il restauro conservativo della Villa.

Bibliografia

“Ville di delizia e dimore storiche in Martesana”, edizioni Ecomuseo Martesana (2017)

https://drive.google.com/drive/folders/1KQfDhrdaUBv1A3PKrpYj8gZ7XQo4eTNe

Autore: Enzo Motta
Datazione: inizio sec. XVIII-XIX
Numero scheda catalogo heritage: