Villa Casnati, rilevata da Stefano Sioli Legnani nel 1917, è stata acquisita recentemente dal Comune.
Villa Casnati
Posta all’interno del nucleo storico a nord dell’antica chiesa parrocchiale, la villa ha avuto diversi passaggi di proprietà.
Era originariamente della famiglia Corio, passò poi nel ‘700 a Caterina Aliprandi Gorini e poi ad Amalia Rasnesi maritata Casnati.
La data di edificazione non è certa, potrebbe risalire alla metà del 1500.
Il complesso è identificabile con un corpo nobile, una corte d’onore e un giardino.
L’asse di simmetria est-ovest è definito dall’andamento della Via San Carlo e dall’orientamento della Parrocchiale.
I corpi rustici seguono, invece, l’andamento sinuoso della Via delle Acque. Lo schema planimetrico a U della parte nobile s’apre verso via San Carlo. L’originaria distribuzione ruotava attorno al salone centrale con doppio accesso dalla corte e dal giardino.
La villa, quando apparteneva alla Famiglia Corio, era dotata di stalle, fienili e case per i braccianti.
Negli oltre quattro secoli di vita, Villa Casnati è stata trasformata molte volte con interventi che ne hanno stravolto la fisionomia originaria.
Sono rimasti i soffitti con cassettoni lignei e i camini.
La villa aveva delle cantine al di sotto del piano nobile e dell’ala meridionale. Le cantine avevano una volta imponente a botte incisa da bocche di lupo per la presa d’aria e la luce.
L’originario giardino all’italiana è andato distrutto, sostituito nell’Ottocento da un parco all’inglese sui modelli introdotti in Bussero dall’architetto Balzaretto. Fuori dal perimetro del borgo vi erano un tempo diverse cascine tipiche delle terre asciutte milanesi, fra queste la Cascina Bindellera.
