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Inzago – Canonica

Localizzazione: Piazza Quintino di Vona, 4 – INZAGO
In epoca sforzesca la villa era di proprietà degli Assandri, nobili di origine mantovana, che si affermarono sotto i Visconti con diversi uomini d’armi.

Ora è la Canonica annessa alla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta.

Immagine

1 – La Canonica facciata nord

2 – facciata sud

3 porticato e lacerti pittorici

4 – Madonna con Bambino sec. XVI

Descrizione

La famiglia Assandri fu presente a Inzago dall’inizio del ‘500 con Francesco, Luigi e Lancellotto fratelli fu Pietro, che acquistarono terreni, case e fondi in enfiteusi (beni del Monastero di sant’Ambrogio, tra cui il Castrum di Inzago allora già diroccato).

Nel ‘600 la casa da nobile di fianco alla chiesa passò dagli Assandri ai Castelnovati, altra famiglia aristocratica presente a Inzago dall’epoca sforzesca con case, molino e la possessione delle Cascine Doppie di 1500 pertiche.

Nella prima metà del ‘700 la casa fu venduta dai Castenovati e passò poi di mano una decina di volte sino a quando fu acquistata nel 1826 dalla marchesa Luigia Castelli vedova Visconti di Modrone.

La marchesa contribuì in modo determinante a sbloccare la situazione finanziaria deficitaria della Fabbriceria impegnata nella ricostruzione della nuova chiesa parrocchiale.

La precedente canonica, definita “indecente”, le fu data in permuta in cambio della villa ex Castelnovati donata alla Parrocchia (1828) dopo averla ristrutturata.

I radicali lavori di restauro degli interni della canonica compiuti a fine ‘900 hanno cancellato le tracce del suo passato, salvo un piccolo affresco con la Madonna protettrice della casa.

Alla sinistra della facciata vi è un porticato con colonne, già evidenziato nella mappa catastale del 1721; da recuperare l’affresco a trompe l’oeil parietale che rappresenta un altro colonnato con sfondo di un giardino.

La villa in origine aveva un giardino anteriore e uno posteriore; il giardino prospiciente la casa confinante con la navata della chiesa fu eroso dapprima dalla costruzione di cappelle come quella Pezzano (1588), ma soprattutto dall’abside della nuova chiesa (1827) secondo il progetto dell’architetto Arganini e ancora successivamente (anni ‘960) dall’allargamento del coro e dalla creazione di un ampio deambulatorio costruiti a seguito delle riforme liturgiche volute dal Concilio Vaticano II.

Potenzialità

Sviluppo del turismo religioso.

Bibliografia

“Ville di delizia e dimore storiche in Martesana”, edizioni Ecomuseo Martesana (2017)

https://drive.google.com/drive/folders/1KQfDhrdaUBv1A3PKrpYj8gZ7XQo4eTNe

Autore: Enzo Motta
Datazione: sec. XVI
Numero scheda catalogo heritage: