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Segrate – Il quartiere Rovagnasco

Localizzazione: Rovagnasco, Segrate

L’area di Rovagnasco è sempre stata legata al Comune di Segrate, infatti fece parte della Pieve costituitasi fra la fine del V e l’inizio del VI secolo.

 

Esterno dell’Oratorio di San Vittore presso Rovagnasco

Il primo abitante della zona di cui si abbia notizia è Johannes de vico Roveniasco, un perito stimatore di beni legato al Monastero di Sant’Ambrogio di Milano, il quale viene citato nell’830 all’interno del Codex Diplomaticus Langobardiae per un permuta di beni e altri atti.

Sono molti i documenti che, fino al XIII secolo, citano passaggi di proprietà terriere a Rovagnasco e a questo periodo appartengono anche alcuni notai provenienti da questa località, come Johannes (“notaio del sacro palazzo”), Guglielmo (notaio di palazzo del comune di Milano), Azimino (notaio del console), frate Marco (“servitore del comune di Milano”) e Amizone (notaio del palazzo del comune di Milano).

 

Nel 1472 alcuni beni siti in questa zona furono donati da Ludovico Maria Sforza a Zanone di Gropello e successivamente passarono alla famiglia Rho (probabilmente appartenente ad un ramo cadetto della famiglia De Raude: essa vantava origini antiche e, forse proveniente dalla Germania, fu investita del contado di Rho dai tempi di Ariberto d’Intimiano; uno dei componenti fu Arcivescovo di Milano nell’XI secolo) in seguito al matrimonio di Ippolita di Gropello con Cesare Rho.

Nel 1474 il paese ospitò il Re di Dacia lungo il suo viaggio per incontrare il Duca Galeazzo Maria Visconti, il cui resoconto è narrato da Cicco Simonetta nei suoi Diari:

«(…) in questo dì XIIII de marzo, montato ad cavallo, con una frotta de feudatarii de li più degni et con suoy camarieri de camera et altri zentilhomini de quali gli fanno compagnia continuamente venne ad disnare ad Rovagnasco, appresso ad Pioltello doa miglia».

 

Risale al 1526 l’elenco delle terre che “fecero giuramento di fedeltà alla Camera”, ovvero a Francesco II Sforza, presso la chiesa di S. Alessandro e S. Margherita Maggiore a Melzo: fra queste compare anche Rovagnasco.

 

Durante la peste del 1630 fu costruito un lazzaretto per ospitarne i malati e, probabilmente nei pressi dell’Oratorio di San Vittore, vennero sepolte alcune vittime dell’epidemia.

Quando l’ultima erede Ippolita Rho richiese la proprietà di Rovagnasco, in seguito alla vendita del feudo di Melzo dopo la morte del Principe Antonio Teodoro Trivulzio avvenuta nel 1678, la Camera assegnò invece la zona a Francesco Matroniano Landriani (una famiglia importante già nell’XI secolo di cui alcuni membri furono tra i firmatari della Pace di Costanza del 1183; tale famiglia presidiava numerosi castelli e città nel territorio lombardo ed effettuò molti lasciti all’Ospedale Maggiore).

 

Nel 1718 Rovagnasco fu individuato come uno dei cinque comuni censuari, insieme a Segrate, Novegro, Tregarezzo e Redecesio, all’interno del catasto di Carlo VI.

Risale al 1738 il documento in cui Carlo Francesco Landriani rinunciava al feudo di Redecesio in favore di Carlo Giacinto Prati, marito della nipote, che acquisì il titolo di Marchese e il diritto di emettere proclami.

 

Dai documenti del Catasto Lombardo-Veneto si apprende che molti terreni di Rovagnasco appartenevano alle famiglie nobili (fra cui i Landriani) e ai Cavalieri di Malta (proprietari della Cascina Sirtori).

Nel 1859 l’area di Segrate fu divisa nei tre comuni di Segrate, Novegro e Rovagnasco, mentre il Decreto Regio di dieci anni dopo vide la formazione di un comune unico sotto Segrate.

 

Nel 1957 a Rovagnasco cominciò la costruzione del Villaggio Ambrosiano, un quartiere residenziale di circa 600 villette voluto dal Cardinale Ildefonso Schuster.

Nel 1961, durante tali lavori, fu rinvenuto un frammento di fibbia in ferro con lamina d’oro attribuito all’epoca barbarica dalla Soprintendenza Archeologica di Milano.

 

Note

L’Oratorio di San Vittore ha origini molto antiche, viene infatti citato già nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani compilato da Goffredo da Bussero nel XIII secolo; attualmente fa parte di una cascina monastica, la cui struttura risale al XVII secolo.

 

La Cascina Sirtori fu edificata dai Cavalieri di Malta nel XVII secolo: sui battenti delle finestre è traforato il loro giglio e sopra il portone si trova il loro stemma affrescato, attualmente molto danneggiato

 

A Rovagnasco si trova dal XVII secolo anche la Cascina Commenda, oggi sede adibita alla cultura e all’aggregazione.

 

Azioni suggerite

Visite guidate periodiche; implementazione delle informazioni sul sito internet del Comune.

 

Bibliografia

Bonapace L., Segrate attraverso la storia, Lions Club Segrate e Comune di Segrate, Gorla Minore (Varese) 1995.

 

Autore: Elisa Picello  
Datazione: Ante 830
Numero scheda catalogo heritage: