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Gorgonzola – Molino (e torchio) vecchio

Localizzazione: Gorgonzola – Via Molino vecchio  

E’ un esempio di quella diffusa rete di attività molitoria che aveva nella fascia irrigua a sud del naviglio della Martesana il suo punto di forza. Il mulino prende l’acqua dalla roggia Bescapera, derivata dal naviglio a monte dell’ansa che caratterizza il percorso urbano del Martesana.

Documentato fin dal primo catasto di Carlo VI del 1721, come proprietà frazionata tra Giorgio Clerici e un Guala, macinava cereali e torchiava semi oleosi. Rimase in attività fino al secondo dopoguerra.

 

La ruota metallica sulla roggia

 

Il Molino vecchio era costituito da vari corpi di fabbrica che si fronteggiavano lungo la roggia: a sinistra era posizionata la ruota idraulica e il vano delle macine, con il castello di legno a sostegno delle mole e l’abitazione del mugnaio, mentre gli edifici di destra ospitavano i magazzini, le stalle e il cortile con il porticato per il carico e lo scarico dei carri. Le due parti erano raccordate da un ponte che attraversa la roggia.

Come tutti i mulini ad acqua della pianura padana, era costruito in mattoni, con tetto a capriate in legno forte.

Recenti indagini presso l’Archivio di Stato di Milano hanno appurato che il Molino era di proprietà ducale prima del 1490 e che nel 1491 venne venduto al cancelliere ducale Gualtiero Bascapè.

Ciò dà ragione al nome dato alla roggia che lo alimenta: la Bescapera.

Si può quindi affermate che il molino è uno dei più antichi della Martesana ancora esistenti, sebbene ridotto a rudere.

Il rapporto di fiducia e favore che legava il Bascapè al suo signore non terminò con il crollo del Moro: a differenza di altri funzionari e cortigiani sforzeschi, non si riconvertì nelle file dell’amministrazione francese, ritirandosi nella sua elegante dimora suburbana (l’attuale villa Simonetta).

Al piano terreno del fabbricato si trova un’ importante opera d’arte e precisamente un camino in pietra originale del 600/700, con un frontale costituito da un’unica lastra di pietra arenaria lunga 2,50 metri e due piedritti laterali con facce di leone, pure in pietra, anche se molto rovinati, con dipintura a trompe l’oleil, quasi sicuramente originale.

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Note

Nel 2005 l’Amministrazione comunale ha acquistato il complesso di edifici a sinistra della roggia, dove è posizionata la grande ruota in ferro, con l’intento di procedere al restauro conservativo del manufatto rustico di grande pregio storico ed ambientale, destinandolo ad uso pubblico con finalità educative, didattiche, sociali.

Criticità

Il molino sta crollando e le gare di vendita all’asta del bene sono andate deserte.

Azioni suggerite

Messa in sicurezza del rudere, per fermare il crollo già in atto.

Sarebbe molto interessante approfondire la ricerca storica sugli altri possedimenti del Bascapè a Gorgonzola.           

Commenti

Vincolato dalla Soprintendenza ai Beni architettonici e per il paesaggio nel 2009, versa tuttora in uno stato di deplorevole abbandono.

 

Bibliografia

M. L. Chiappa Mauri, I mulini ad acqua del Milanese, Roma 1984

 

Autore: Foto di repertorio – anni Duemila  
Datazione: Di proprietà della Camera ducale, nel 1491 venne venduto a Gualtiero Bascapè, cancelliere di Ludovico il Moro e giudice dei dazi di Milano  
Numero scheda catalogo heritage: