La collezione raccoglie oggetti della prima metà del Novecento legati alla vita contadina e alle attività artigianali di Gorgonzola.
Caldaia per il formaggio e spannocchiatrice
La collezione raccoglie arredi e suppellettili della casa contadina, strumenti per i lavori agricoli, per la lavorazione della lana e delle carni insaccate, utensili da maniscalco, sellaio, calzolaio e arrotino.
Di particolare rilevanza sono gli oggetti legati alla produzione artigianale del formaggio che ha reso Gorgonzola famosa nel mondo, consentendo di ricostruire tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla mungitura del latte alla spedizione del prodotto finito.
Note
Nel 2011 la collezione aveva trovato una collocazione nelle cantine delle pertinenze rustiche di villa Serbelloni: l’ambiente molto suggestivo non rispondeva però ai canoni di sicurezza per l’apertura al pubblico.
Potenzialità
La collezione fornisce interessanti materiali da valorizzare in un museo del gorgonzola, auspicato da anni da associazioni e cittadini.
Criticità
Il proprietario della collezione, che lamenta la scarsa attenzione
dell’amministrazione comunale per il bene, non intende stipulare alcun accordo con essa né ha la possibilità di gestire in proprio il bene.
Bibliografia
Vincenzo Sala, L’ingegno e le opere, Esperienze di produzione nel Milanese, Milano 2005
La collezione Castelli – dispensa dell’Università del tempo libero di Gorgonzola, 2018
Commenti
Solo grazie a Pepino Castelli non si sono dispersi importanti documenti materiali che testimoniano almeno un secolo di produzione artigianale del gorgonzola, costituendo una testimonianza quanto mai preziosa, dal momento che il legame tra il prodotto caseario e il suo luogo di origine si è progressivamente sfilacciato nel corso del Novecento, fino a quasi scomparire dalla memoria dei cittadini più giovani.