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La Roggia Crosina

Localizzazione: Sito Ecomuseo Martesana

Luciano Gorla ricostruisce in questa interessante ricerca, la storia della Roggia Crosina, dalla seconda metà del XV secolo ad oggi.

Lo fa studiando un documento ufficiale della seconda metà del Settecento.

Immagine

Foto 1 – Mappa della roggia

Foto 2 – il lavatoio pubblico di via Fumagalli

Descrizione

Sulla scorta di tale documento storico l’autore approfondisce e descrive la storia della roggia Crosina che nasce a Cassano d’Adda (in frazione Groppello) per transitare a Inzago e finire il suo corso nei campi di Gessate.

La roggia ha come nome di battesimo quello di Roggia Molinara perché oggetto di richiesta di prelievo d’acqua dal Naviglio da parte del Nobile Giovanni Piola che aveva installato in Inzago un mulino, o meglio un complesso molitorio dotato di tre ruote, azionato complessivamente da diciotto once d’acqua (cioè sei once per ciascuna ruota), derivata appunto dal Naviglio Martesana e condotta in Inzago da una Roggia, evidentemente costruita dallo stesso Piola.

In origine quella derivazione, dopo aver alimentato il mulino, doveva però ritornare al Naviglio.

Il punto dove la Roggia Molinara sfociava nel canale è ancora oggi identificabile, sulla sponda Nord del Naviglio a poche decine di metri a monte del ponte della Statale 11 Padana Superiore.

Nel 1489 Giovanni Piola, già beneficiario di una prima concessione ducale, ottenne di poter utilizzare l’acqua della Roggia Molinara anche per uso irriguo.

Sul finire del XV secolo, il tracciato della Roggia Molinara fu prolungato fino al territorio di Gessate; ciò avvenne a seguito di una nuova concessione ducale, come si rileva dal citato documento settecentesco dalla cui lettura si apprende che Giuliano Guascone, beneficiario della concessione del 1 giugno 1496, vendette pochi glomi dopo (17 grugno) le otto once d’acqua stabilite da tale concessione a Bernardino Varesi e fratelli.

Questi si erano pure impegnati, si desume a proprie spese, a prolungare la Roggia Molinara fino a Gessate

I fratelli Varesi, cedettero in seguito le otto once d’acqua ad altri utilizzatori e cioè, come si legge nel documento in argomento: “… Giova l’avvertire deversi essere stati li successi per contratti alli detti Varesi, fra quali segnatamente verso il principio del Secolo 1500 Bartolomeo della Croce, Francesco de Roma, Valerio Foppa, e Baldassarre Biffi…“.

E’ qui per la prima volta nominato il cognome della Croce o Croce, cognome che compare ancora nel 1574 (nella persona di Luigi Croce) in riferimento ad una questione circa la ruota irrigua.

E’ il cognome dal quale è derivato il definitivo nome della Roggia; come risulta già nel 1619 nella identificazione di tale derivazione dal Martesana.

La Roggia Croce è diventata in seguito, nella dizione dialettale locale, “Rogia Crusìna” derivazione appunto di “Crùs“, dialetto di Croce; come appare anche nella mappa del Catasto del 1721

Il nome della Roggia è stato in seguito definito in Crosina.

Quindi la roggia, nata come Molinara perché serviva un complesso di mulini, finiva ad Inzago tornando al Naviglio da cui era uscita.

E’ diventata Crosina a seguito del prolungamento del percorso fino a gessate su richiesta di più personaggi tra cui, ultimo, tale Bartolomeo della Croce, che la richiese per usi irrigui.

Nel corso della sua pluricentenaria esistenza la roggia è anche servita a garantire l’acqua a giardini di ville di delizia, orti popolari, lavatoi pubblici.

Oggi mantiene un residuale compito di irrigazione di pochi orti e alcuni terreni tra Inzago e Gessate.

Note

Il documento integrale è scaricabile al successivo link

Bibliografia

https://drive.google.com/drive/folders/1IhYUr97Hg9f89XARTbvH7C-nZYxY_I8-

Autore: Comune di Inzago
Datazione: Ricerca del 2013
Numero scheda catalogo heritage: