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“LA NOSTRA STORIA – Dall’Insubria alla Liberazione –  Pessano con Bornago”

Localizzazione: CSD Ecomuseo Martesana – Gessate  

L’elegante cofanetto contiene tre volumi. Ogni Volume è corredato da un suo proprio Allegato con una interessante raccolta di riproduzioni e curiosità legate all’epoca storica descritta dal Volume stesso.

Il  I° Volume è dedicato a “Gente, opere e costumi” nel periodo intercorso tra gli insediamenti degli Insubri fino al 1800.

Il  II° Volume è dedicato a “La proprietà, i beni, le classi” nel periodo dei Feudi e delle Signorie.

Il III° Volume è dedicato a “Operai, contadini e popolo” nel periodo dall’ Unità d’Italia fino al Novecento.

1. Frontespizio del cofanetto – Ed. Comune di Pessano con Bornago

2. Possibile etimo dei toponimi Pessano e Bornago

3. Centuriazione romana del territorio di Pessano e Bornago

4. Interno di abitazione del XV-XVI sec. in Via Montegrapa a Pessano

5. Prima pagina delle mappe del 1721 firmate per Pessano da Giuseppe

    Antonio Ambrosii e per Bornago da Placido Coradino

6. Bornago: Chiesa Parrocchiale (XVIII sec)

7. Pessano: il Palazzo dei Conti Negroni in Piazza Castello

8. Don Vincenzo Varisco

9. L’infame ordinanza della fucilazione nazifascista

10. L’annuncio della Liberazione dal nazifascismo 28-IV-1945

Nel I° Volume, si legge come i luoghi dove poi sorsero Pessano e Bornago fossero abitati dai Celti Insubri, visitati dagli Etruschi che insegnarono a coltivare la vite senza che i tralci toccassero il terreno umido, e dai Romani che costruirono la loro “villa urbana”, all’incrocio tra il cardo e il decumano del borgo (Villa Negroni?).

Nel 400 d.C. Pessano divenne famosa per Ambrosino da Pessano, che resse la Cappella Musicale del Duomo di Milano per ben 48 anni.

Mentre durante l’ Aurea Repubblica Ambrosiana alla fine dello stesso secolo, troviamo che tra i 900 cittadini eletti per difendere le sei porte di Milano, c’era tale “Antonius de Bornago per Porta Orientali” , eletto cioè a difendere l’attuale Porta Venezia.

Nel II° Volume si nota come dopo il 1000 già Pessano e Bornago erano borghi strutturati e anche fortificati.  

Nel 1263 nel castello di Pessano venne rinchiuso da parte dei Torriani, signori di Milano, il famoso capitano Simone da Locarno.

Non si sa che fine abbia fatto il castello, ma la certezza delle tasse da pagare ai signori, l’arretratezza dell’agricoltura e l’appagamento dell’avidità del clero portano, come ovunque nella zona, alla miseria e alla pellagra.

Pessano diventa alla fine del 1600 proprietà dei Castiglioni, mentre Bornago viene infeudata “in perpetuo” all’abate Pietro A. Crevenna.

Bornago si ribella e vuole riscattare le terre! Invano…

Nel XVIII secolo, la ripresa generale, la politica fiscale, la burocrazia efficiente di Carlo VI, forniscono il primo catasto e il primo censimento.

La popolazione è cresciuta: Bornago ha 295 abitanti e Pessano 197.

Si ristruttura la chiesa e si istituiscono i Luoghi Pii: oratorio, conservatorio, asilo e scuola.

Viene istituita nel 1787 “la scuola normale di campagna”, con il Parroco insegnante per L. 400, ma gli scolari – se non “veri poveri” – devono pagare L. 20 l’anno.

Nel III° Volume leggiamo che le proprietà terriere passano dai nobili e dalla chiesa, ai borghesi.

Il “Castello Negroni” ne è un esempio.

Nel XIX secolo, molte opere vengono intraprese, la più importante delle quali è il Ponte sul Molgora per facilitare il transito tra Bornago e Bussero.

Don Gerolamo Movanzoni divenne famoso per essere chiamato dai suoi superiori “parroco senza testa” perché il 12-IV-1859 aveva avuto l’ardire di iniziare Messa 1 minuto prima che arrivasse il Conte Negroni e inoltre sosteneva le filandiere di Pessano in sciopero per l’aumento del salario. Abbiamo appunto all’inizio del XX° secolo a Pessano e Bornago come in tutta Italia, le prime lotte di riscatto da parte di contadini e operai.

Ma in quel periodo verranno anche attuate opere pubbliche (elettricità, le nuove campane, il telefono) che furono bloccate dalla Grande Guerra.

Gli anni successivi vedono l’ascesa del fascismo, avversato dalla popolazione di Pessano e Bornago: i fascisti che avevano voluto appropriarsi della “Cooperativa S. Antonio” vennero “assaliti dalla popolazione e percossi con zoccoli, tronchi di gelso e attrezzi di vario genere”.

Inoltre, a quel tempo, non risulta iscritto né un Balilla né una Piccola Italiana tra i bambini.

La situazione si fa tragica dopo l’armistizio.

A Pessano è stanziata la compagnia germanica Speer, ma nella primavera del 1944 la Resistenza è già organizzata.

La XIa Brigata Matteotti ha un distaccamento a Pessano.

Anche la 26a Brigata di Don S. Marelli opera a Pessano con Bornago.

Nel marzo 1945, un gruppo di partigiani della 105a Brigata Garibaldi feriscono in un agguato il Comandante della compagnia Speer, in Via Montegrappa a Pessano.

La rappresaglia sul paese è evitata dall’intervento del podestà e di Don Vincenzo Varisco.

Vengono comunque prelevati dal carcere di Monza sette partigiani là rinchiusi, tutti giovani, per essere fucilati a Pessano.

Le SS proibiscono a Don Varisco di avvicinarsi loro.

Vengono ammazzati da fascisti repubblichini e SS il 9-3-1945.

Ma la Liberazione è alle porte e viene proclamata il 28 Aprile 1945.

Bibliografia

Comune per tutto il volume:

– Archivio Comunale di Pessano con Bornago

– Archivio Storico Diocesano di Milano

– Archivio Parrocchiale di Pessano e Archivio Parrocchiale di Bornago

– Archivio di Stato di Milano

– Archivio Storico Lombardo (rivista)

– Archivio privato Famiglia Longhi

I° Volume

– B. Castiglioni “Gallorum Insubrum Antiquae Sedes” – Milano 1541

– J.J. Hatt “Celti e gallo-romani” – Roma 1975

– G. Rosa “Feudi e Comuni della Lombardia” – Bergamo 1857

– G. Giulini “Memorie d Milano nei tempi bassi” – Milano 1874

– E. Resti “L’Aurea Repubblica Ambrosiana” – Milano 1968

II° Volume

– G. Bognetti “Studi sulle origini del comune rurale” – Milano 1956

– G. Cherubini “L’Italia rurale del basso medioevo” – Bari 1984

– C. Santoro “Gli uffici del dominio sforzesco” – Milano 1948

– D. Muoni “Melzo e Gorgonzola” – Milano 1866

– A. De Maddalena, E. Rotelli, G. Barbarisi “Economia, istituzioni, cutura in Lombardia nell’età di Maria Teresa – Bologna 1982

III° Volume

– M. Romani “L’agricoltura in Lombardia dal periodo della riforma al 1859” –

   Milano 1957

– C. Cattaneo “Dall’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra”

  – Lugano 1849

– A. Gerschenkron “Il problema storico dell’arretratezza economica” – Milano

  1965

– Don B. Rocca “L’agitazione dei contadini milanesi e comaschi” – Monza

  1921

– P. Grifone “Il capitale finanziario in Italia” – Milano 1945

Autore: Sergio Pessani – Claudio M. Tartari – D. Amato
Datazione: 1987
Numero scheda catalogo heritage: