Il pregevole affresco cinquecentesco, ora collocato nell’abside della chiesa parrocchiale, ha una lunga storia.
Immagine
Madonna della Scoladrera
Descrizione
Frate Salvatore da Rivolta nella sua Cronaca racconta che “l’anno chiamato della gran peste, che fu il 1525, fuori da Porta Scoladrera di Melzo fosse fabbricata una picciola cappelletta, overo, come il volgo dice, un Pilastrello, nel quale si dipingesse l’imagine di Nostra Signora Maria Vergine, ch’havea il bambino fra le braccia”.
Secondo la tradizione orale, quell’anno la Madonna era apparsa su una strada di campagna a un contadino: ‘immagine della Madonna della Scoladrera, dal nome della contrada sud del borgo, dentro la Porta dei Cappuccini, divenne meta di pellegrinaggi e ad essa vennero attribuite molte guarigioni.
Il feudatario Gian Giacomo Teodoro Trivulzio volle perciò trasferire l’affresco dalla piccola edicola posta a lato della Porta urbica alla chiesa del vicino convento dei Cappuccini.
Qualificati e recenti studiosi di arte rinascimentale lombarda hanno attribuito l’opera al pittore Nicola Mangone detto Moietta (Caravaggio 1485 – 1546), pittore seguace di Luini e Foppa, autore del ciclo di affreschi al convento dell’Annunciata ad Abbiategrasso.
Tale attribuzione offre una valida chiave per interpretare anche gli affreschi nell’abside della chiesa di sant’Andrea.
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Visite guidate
Bibliografia
Sergio Villa, L’affresco della Madonna della Scoladrera