Al confine con il comune di Trezzano Rosa, è situato il cosiddetto Monastero di Basiano, cenobio nato alla fine dell’ottavo secolo grazie alla presenza di una imponente quantità di risorgive e risorse naturali sparse nel territorio.
Al confine con il comune di Trezzano Rosa, è situato il cosiddetto Monastero di Basiano, cenobio nato alla fine dell’ottavo secolo grazie alla presenza di una imponente quantità di risorgive e risorse naturali sparse nel territorio.
Il catalogo del 1298 delle domus degli Umiliati documenta la presenza a Gorgonzola di una loro comunità: nell’elenco in fagia de Martesana – de ripa Abduae infra compare una domus de Gorgonzola senza la specificazione fratrum o sororum, termini che distinguono le comunità maschili e femminili.
Il piccolo edificio religioso si trova nel cuore di Gorgonzola, in una piazzetta che conserva il nome della originaria titolazione della chiesa: san Pietro. L’edificio venne probabilmente edificato nel corso del XIII secolo come cappella aperta alla popolazione della vicina Casa degli Umiliati, di cui si conservano tracce nella Corte dei Chiosi (ingresso dall’attuale via Piave n°12), quando l’area era all’estremo margine settentrionale dell’abitato.
Il toponimo non lascia alcun dubbio sulla natura del luogo, trattandosi proprio della fondazione di un convento concesso nel 1489 ai Frati di S. Maria Incoronata di Milano (annessa Chiesa di S. Maria delle Grazie).
In alcuni documenti sulla visita pastorale del Cardinale Visconti d’Inzago sul finire del XVII secolo si apprende dell’esistenza di “una pia immagine della Vergine che regge sulle braccia il Bambino Gesù”.
Il Monastero delle Clarisse della Regola di Santa Chiara fu voluto dal Cardinale Ildefonso Schuster come atto d’isolamento nella preghiera “con modestia e senza ostentazione, ma in fraternità di spirito con gli uomini”, e affidato all’architetto Giovanni Muzio. La chiesa, aperta al pubblico nel 1958, fu affiancata nel 2003 dalla Residenza per anziani San Francesco.
L’edificio fu eretto accanto alla Corte della Pesa nel 1748, per volere della contessa Elisabetta Giulia Ferrario Stoppani, come cappella di famiglia.
Forse voluto dai frati, nei pressi di un vecchio fontanile (oggi scomparso), il santuario ricorda in un documento del 1573 l’episodio miracoloso dell’apparizione della Madonna. L’edificio originale era sicuramente antecedente al 1573, infatti nel 1607 fu ridipinto l’affresco dell’Assunta perché antico e malandato, tuttavia non se ne conosce con certezza la data di fondazione.
Il Santuario è dedicato alla Beata Vergine del Rosario, ivi raffigurata con una statua lignea di imponenti dimensioni, esposta dietro l’altare.