La cappella di Santa Maria ausiliatrice è stata edificata nei primi anni del Novecento (1903), allorché venne acquistata una vasta superficie di terreno nella zona a Nord/Ovest del centro abitato, sopra la quale costruire il nuovo oratorio maschile.
La grande croce di via del Ginestrino a Carugate ha un cartiglio a forma di cuore, nel quale si fa esplicito riferimento ai morti della peste del 1575 (in realtà, la massima diffusione del contagio si verificò tra il 1576 e il 1577).
L’edicola mostra quello che rimane dell’antico affresco con la Madonna assunta, alla quale è stata aggiunta una statua della Madonna con in braccio il Bambino Gesù che mostra il Sacro Cuore.
L’edicola con la statua di San Giuseppe, è stata costruita nel 1922 in ricordo della visita pastorale di Papa Pio XI (Achille Ratti) il quale, a Carugate, ha trascorso parte della sua fanciullezza.
Pur essendo un semplice oratorio da costruire in una cascina, si trattava di una committenza di prestigio, in quanto la richiesta proveniva direttamente dalla famiglia Gallerani.
La chiesa è già citata da Goffredo da Bussero nel XIII secolo.
Venne riedificata nel 1570 da Pellegrino Tibaldi, l’architetto di fiducia del cardinale Carlo Borromeo, che la consacrò nel 1581.
Venne iniziata con la stessa intitolazione del Duomo di Milano nello stesso anno, 1388, per volontà del nobile feudatario Bonizio Corio.
In via Roma 19 è visibile un piccolo oratorio eretto dai conti de’ Pecchi nel 1577, che lo donarono ai Padri Celestini .
In prossimità del naviglio, in via don Sturzo, in un’area ombreggiata da tigli, sorge una piccola cappella che ricorda l’antico Lazzaretto, ossia la fossa comune dove venivano sepolti i morti durante le pestilenze.
La nuova parrocchiale viene consacrata nel 1932.