All’inizio del 1600 la villa fu dimora dei Del Conte, una delle famiglie nobiliari più rappresentativa di Gessate, da questi si presume passò agli Osnaghi e quindi ai Ponzellini.
All’inizio del 1600 la villa fu dimora dei Del Conte, una delle famiglie nobiliari più rappresentativa di Gessate, da questi si presume passò agli Osnaghi e quindi ai Ponzellini.
I primi proprietari furono Bartolomeo e Carlo Maumary, poco si sa di questa famiglia. La proprietà passò poi alla famiglia Sartirana.
Ispirato alla villa reale di Milano, progettata dal Pollack nel 1790, rappresenta un esempio di architettura tardo neoclassica. Il complesso è improntato ad una rigida simmetria, con il maestoso ingresso ispirato alle porte cittadine.
L’edificio è ubicato nel centro storico, in contrada Poncerta, lungo l’antica strada di collegamento sud nord tra Lodi e Vimercate. A fine XV secolo, con l’apertura del naviglio della Martesana, l’area assunse una rilevante importanza residenziale: qui nel 1571 Gabrio Serbelloni prese dimora sul sito del dimesso castello medioevale posto a sud del naviglio, mentre i Freganeschi edificarono il loro palazzo a nord del canale.
E’ legittimo ipotizzare che anche palazzo Monti risalga al XVII secolo, nonostante l’attuale aspetto ottocentesco.
L’edificio è riportato nel catasto di Carlo VI (1721) al mappale 597 quale “casa di propria abitazione dei conti Carlo e Antonio Monti”. Nel disegno acquerellato si notano il giardino di 9 pertiche e i corpi rustici a ponente. I conti risultano inoltre proprietari a Gorgonzola di 160 pertiche di aratorio vitato e di altri 4 fabbricati.
Nel 1854 il palazzo passa di proprietà al nobile Giacomo Della Tela. Nel catasto del 1865 è indicato al mappale 180 quale “casa” di Giulio Riva, in forma corrispondente all’attuale.
L’attuale piazza Garibaldi, era un tempo chiamata “delle quattro vie” ed importante centro del commercio del borgo perché vi confluivano il vicolo del Torchio, la strada del Molino Vecchio, la contrada della Valletta, la strada del Naviglio. Da qui deriva la denominazione del ponte di Cadrigo, cioè del Quadrivio.
All’inizio del Novecento sorge a Gorgonzola un intero quartiere liberty tra le attuali vie Matteotti, Mazzini, Roma, Pessina e Oberdan.
Il complesso occupa quasi tutta l’area a sud dell’ansa del naviglio della Martesana: comprende la villa residenziale dotata di torre (probabile residuo di una antica fortificazione), a est i corpi di servizio padronali, con la caneva, le scuderie e i magazzini, e infine abitazioni e laboratori dei contadini nella corte occidentale. A sud, ben irrigata dalla roggia Guarnassola, l’ortaglia e il frutteto che evolverà in giardino all’italiana, come è documentato dalla mappa del primo catasto asburgico del 1722.
Nel 1400 ai primitivi rustici e alla cappella di Grezzago si aggiunse il Palazzo Zoia, una grande villa rurale con la caratteristica corte porticata. Il palazzo, separato dai rustici, ricalcava le tipologie viscontee e sforzesche delle ville/castello, con torri ai vertici del perimetro murario e fortificazioni varie.
In epoca sforzesca la villa era di proprietà degli Assandri, nobili di origine mantovana, che si affermarono sotto i Visconti con diversi uomini d’armi.
Ora è la Canonica annessa alla chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta.
Casa Ugenti è in via Roma a Inzago.