E’ la villa adiacente al gruppo di ville più famose di Cernusco.
D’impianto più sobrio e compatto con un giardino quadrangolare all’ingresso, è difesa da una cinta muraria che la nasconde alla vista esterna.
E’ la villa adiacente al gruppo di ville più famose di Cernusco.
D’impianto più sobrio e compatto con un giardino quadrangolare all’ingresso, è difesa da una cinta muraria che la nasconde alla vista esterna.
La villa segnò una tappa importante nell’opera di edificazione delle ville lombarde nel XVIII secolo poiché abbinò il gusto per la tendenza neoclassica a quello per il giardino all’inglese.
L’insieme del complesso e la fine fattura lo rende uno degli edifici più prestigiosi, di proprietà degli Andriani fino alla fine del ‘700, poi passato alla famiglia Sormani. E’ presente nel catalogo delle Ville italiane.
In epoca medievale era di proprietà del Monastero di Sant’Ambrogio. L’edificio è edificato sul basamento di un’antica casa forte.
Il complesso edilizio di Villa Cacherano, attiguo all’antica Pieve di San Giuliano, fu costruito dai Visconti alla fine del ‘600. La Villa, circondata da un complesso di cascine dell’epoca tardo cinquecentesca
Villa Citterio si presenta come un blocco compatto a due piani, costituito da quattro corpi di fabbrica attorno a un cortile rettangolare, porticato sul lato settentrionale.
A nord del complesso si estende l’area del giardino, tuttora esistente e adibito a parco pubblico, sebbene privo del muro di cinta.
Edificio risalente al 1870 che servì inizialmente da abitazione, ma che fu successivamente donato dai proprietari e destinato ad asilo per bambini dai 3 ai 6 anni.
La parte più vecchia del Palazzo assolse a funzione di dimora di villeggiatura di alcuni importanti proprietari.
L’edificazione della Villa Daccò fu volontà della famiglia Daccò, ramo della famiglia Beccaria.
Alla famiglia Salazar, nobile famiglia spagnola residente a Milano, si deve la prima costruzione della villa. Intorno al 1740 invece il proprietario della villa era presumibilmente il nobile spagnolo Remigio Fuentes.