Il 20 ottobre 1944 184 alunni e 14 maestre, la direttrice e il personale ausiliario della Scuola Elementare Francesco Crispi furono orrendamente straziati da una bomba caduta nella tromba delle scale mentre cercavano di scendere nei rifugi. La piazza fu ribattezzata: Piazza dei Piccoli Martiri di Gorla.
Simbolo della Milano contemporanea, il nuovo skyline di Milano annovera numerosi grattacieli fra i più alti d’Italia.
Attorno al parco furono realizzate le palazzine dei quartieri di edilizia economica di via Biumi (1953), di Stamira d’Ancona (1951), del quartiere I.A.C.P. Martesana (1978).
Il ristorante, che s’affacciava sul naviglio, aveva una corte interna che si avvaleva, per chi ne avesse avuto bisogno, di camere al piano superiore.
È a partire dal 1945 che comincia a prendere forma concreta quel progetto di aiuto ai sofferenti appena abbozzato negli anni della guerra: don Gnocchi viene nominato direttore dell’Istituto Grandi Invalidi di Arosio (Co) e accoglie i primi orfani di guerra e i bambini mutilati. Inizia così l’opera che lo porterà a guadagnare sul campo il titolo più meritorio di “padre dei mutilatini”.
“E’ in postura amenissima; la piazza è delle più vaste dei dintorni di Milano: fiancheggiata da case signorili, che, or fa mezzo secolo, risonava de’ canti di allegre brigate, essendo uno dei più deliziosi luoghi di villeggiatura, con casino e balli e convegno da tutto il contorno.” (Cesare Cantù, Grande Illustrazione del Lombardo Veneto, Milano, 1857)
Limito, dal latino limes (limite, confine) starebbe ad indicare il confine tra il territorio dei Torriani e quello dei Visconti.
Seggiano (Septezanum, septem) era un centro romano posto lungo l’antica strada romana.
E’ una mensa promossa e gestita dalla Caritas Ambrosiana, che offre la cena a un centinaio di persone in difficoltà attraverso il recupero di eccedenze alimentari che rischierebbero di essere sprecate.
Bar posto in una piazza ricavata dalla corte di una vecchia cascina storica ristrutturata nel centro storico di Lucino.