L’ingegnere Giulio Sarti realizzò nel 1840 la prima linea ferrata milanese Milano-Monza, la prima ad essere aperta all’esercizio nel Lombardo-Veneto e la seconda in tutta Italia.
La tintoria, fra le prime in città, utilizzava una grossa stufa con motore a vapore di 10 HP (1927).
Costituisce una testimonianza preziosa di archeologia rurale, testimonianza dell’attività molitoria azionata dal naviglio della Martesana
Indicato nel catasto teresiano come “mulino per macina di grano e pila di riso…” a testimonianza della presenza di risaie nel territorio circostante.
Raro e antico mulino, costruito alla fine del XV sec, completo dei macchinari tuttora funzionanti, che si inserisce in un contesto agricolo incontaminato a qualche centinaio di metri dall’abitato di Inzago.
Del molino Castelnovati, oggi noto come Rodriguez, sulla roggia Castelnovate, non sappiamo la datazione certa ma dovrebbe essere stato costruito nelle ultime decadi del ‘400.
Lungo questo percorso, dotato di pannelli didattici, sono visibili molte tipologie di opere diverse che hanno reso possibile la gestione delle acque irrigue nei secoli. Gestione che ha fatto la ricchezza della pianura lombarda.
Il grande stabilimento tra piazza Castello e piazza della Resistenza era di proprietà dei conti Negroni Prati e nel 1874 occupava 240 operaie.
La Fonderia Artistica M.A.F. deve le sue origini all’ingegnere Lazzari, che la fondò nel 1870 a Milano.
Il Mulino di Limito era adibito, già dal Settecento, come luogo di macinazione del granoturco grazie alle acque provenienti dalla roggia Calchera, originata dal Naviglio.